Dalla collezione di Alberto Pacino

Alberto Pacino
Alberto Pacino

Mi chiamo Alberto e sono nato a Roma il 3 settembre 1962. Sono sposato da 10 anni, ho una figlia di 9 anni e lavoro da 25 anni nella Pubblica Amministrazione. Mi sento molto poco Romano, in quanto le mie radici stanno nelle verdi vallate dell’Umbria dove scappo quando posso, a ricaricare le batterie. Sono appassionato, oltre che di Diabolik, del collezionismo in genere; in particolare di oggettistica anni 60 – 70 meglio se di marchi commerciali (Invernizzi, Locatelli, Michelin, Lavazza, Almex, Coricama, ecc.) e mi piace più di ogni altro passatempo (anche di Diabolik) lavorare il legno, riproducendo, in scala oggetti o cose di epoche passate non più in uso. Proprio in Umbria oltre che avere il mio laboratorio da falegname, nasce la mia passione per Diabolik… era la metà di agosto del 1976, ero a Norcia con mia madre che si stava tagliando i capelli… per tenermi buono mi dette 500 lire e ovviamente ne approfittai per correre dal giornalaio a comprare il mio primo DK “Caro fratello” che ancora conservo (è uno dei pochi numeri ad essere sopravvissuto alle decine di cambi e ricambi) e che divorai in pochi minuti lungo il Corso mentre incontravo il baffuto Paolo Conti portiere della Roma in ritiro estivo… era accerchiato da mezza Norcia e da tifosi che chiedevano autografi… anche io ero li, ma ero molto molto lontano con la mente…avevo il mio Diabolik da leggere. Molte cose sono successe da quel giorno del ’76. Cominciai a comprare Dk ogni 15 giorni, stringendo uno primi accordi con Papà & Mamma: Diabolik ogni due settimane contro promozione a giugno. Io tenni fede all’accordo (non sono mai stato rimandato) e anche loro: erano altri tempi!! con 500 lire al mese (DK era quindicinale) non si sono mai dovuti preoccupare del mio rendimento scolastico. Tra l’altro il numero successivo (anzi i due numeri successivi) erano le ristampe dei nn. 8 e 9 della prima serie di cui io, ovviamente, non sapevo nulla non conoscendo quasi niente del passato di Diabolik. Ricordo che questi due numeri li comprai in un giornalaio di Visso (in provincia di Macerata) che ancora esiste; ebbene ogni volta che ritorno in quel negozio (vende e vendeva un po’ di tutto) rivivo la magia di quei momenti e l’imprinting che ebbi con il personaggio: il fascino di quei disegni dei primi numeri così diversi e più “cattivi” ebbero su di me lo stupefacente effetto di farmi ammalare di Diabolikite. Continuai ad aspettare con ansia l’uscita ogni due settimane del nuovo numero; poi a poco a poco, con i piccoli risparmi mi avvicinai al mondo degli arretrati: altra magia… andavo a trovare mia nonna a Roma, e per strada vedo un piccolo negozio che aveva un sacco di Dk usati accatastati; il primo del mucchio era Invincibile criminale… ancora mi vengono i brividi al ricordo di quella sensazione. Ho girato con autobus e tram tutta Roma, imparando a conoscerla, alla ricerca di quei meravigliosi negozietti dove con 100 lire potevi trovare un numero dell’anno VII o VIII o addirittura Diabolik, chi sei?. Che dire ancora? Avrete certamente capito che Diabolik suscita in me ancora (sempre più di rado purtroppo… sarà che di anni ne sono passati parecchi) sensazioni forti e, più che di fumetti, ormai, sono un collezionista di EMOZIONI.

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L' altra passione di Alberto

Alberto è bravissimo a lavorare il legno: un esemplare, da lui interamente costruito a mano