Carlo Falcinelli

Carlo Falcinelli
Carlo Falcinelli

Residenza: Roma 

Anno di nascita: 1963

Professione: impiegato

Collezionista: Diabolik!

Facebook: Carlo Falcinelli

e-mail: Carlo.Falcinelli@tiscalil.it

Letture alternative:

Il Morto

Unità Speciale

 

Com’è nata la tua passione per Diabolik? 

Ho 10 anni e andiamo a trovare uno dei tanti zii. Sul tavolo un fumetto senza neanche la copertina. Lo leggo, mi piace, chiedo a mio zio se posso portarmelo via. Mio zio mi dice che in

soffitta ha un mucchio grande così di “Ginko” e la prossima volta che andrò a trovarlo me li regala! Inutile dire che ci avevo creduto….

 

Giorni dopo, inverno; accompagno mia madre in edicola ed eccolo lì, vedo quel fumetto che mi era piaciuto tanto e lo compro. “La prigioniera”. E da allora ho proseguito, non solo a comprarli in edicola, ma anche a ricercarli nelle fumetterie, nelle bancarelle, negli annunci… finché la passione scompare. Il mio ultimo numero fu “Squarcio nelle tenebre”. E’ un peccato, mi mancano una trentina di numeri per completare la collezione, ma i giornaletti non mi interessano più.

 

Come collezionavi da bambino? 

Mio padre mi accompagnava a cercare fumetti. Vivevamo in un paesino vicino Arezzo, c’era una sola bancarella, più specializzata in riviste pornografiche che in fumetti. E talvolta mio padre mi portava ad Arezzo nelle fumetterie. Una festa per me. E lì comprai il numero 7 e il numero 11! Ma com’era diverso da uno “normale”! C’è scritto “il fumetto del brivido”… ma sarà il Diabolik che conosco io? Ricordo ancora il prezzo per il numero 7: 5 mila lire. C’è anche il numero 3, ma non posso comprarne ben due, sono sempre un bambino e per mio padre sono sempre soldi buttati, è solo un giornaletto, 5 mila lire non sono poche, mi devo accontentare.

 

Viaggio a Parigi, anni 12, in treno. Edicola, e chiedo “Diabolik?”. Incredibile! C’è! Cosa volete che ne sapessi a 12 anni delle edizioni estere! Ed ecco nelle mie mani il numero 11 della terza serie… peccato che non ci capisco un’acca di francese!

 

Ci sono dei numeri a cui sei particolarmente legato? 

Certamente! Alcuni numeri mi ricordano persone, città, situazioni: sono ad Olbia quando compro “Atroce vendetta”, la ristampa, a Igea Marina per “Otto rubini insanguinati”, al mare vicino Roma quando uno zio ci viene a trovare mi porta in regalo il Librone Rosso! Spoleto, Capodanno dai nonni, “Il crimine non ha confini”. Nevicava nelle vignette dell’album, nevicava anche fuori.

Ogni numero di quegli anni mi ricorda qualcosa: c’è la ricerca da fare a scuola sui fumetti, e porto “Le ombre del passato”, litigo con mia sorella e lei per vendetta mi scarabocchia “Gioco di morte”... potrei parlare per ore!

 

Hai detto che a 14 anni si era spenta la passione, com’è rinata? 

Nel 2008 mia madre, alla ricerca di spazio nell’ormai sua cantina, mi dà il classico ultimatum: “O te li porti via, o te li butto!”. Me li sono portati via, e ripuliti dalla muffa e dall’umidità, per quanto possibile.

 

Ne rileggo uno, un altro, un altro ancora… e un bel giorno ad una fiera me ne compro uno: “Eroina per Ginko”. Quel volto sofferente, Ginko che si droga, che sarà successo mai? E lo compro. Ricado in trappola! Vado in edicola, e compro l’inedito: “Agguato in alto mare”. Da allora ho ricominciato a ricercare i Diabolik passati. Moltissimi numeri devono ancora essere sostituiti, la cantina li ha massacrati, altri invece sono da sostituire perché non sono andato molto per il sottile… pur di accaparrarmi il numero ho comprato qualsiasi cosa.

 

Com’è proseguita? 

Appena ricominciato a collezionare mancavano talmente tanti albi che me ne portavo a casa dieci a settimana, girando per i mercati. 

Ma avevo tutto da imparare: che vuol dire la parola “Ingoglia” che leggo sulle offerte eBay?

 

Qual è la tua attività fumettistica ora? 

Ora mi sono iscritto al Diabolik Club, ho letto qualche libro (ad es l’Index e “Da Diabolik a Diabolikmania”), ricerco anche qualche edizione estera un po’ particolare, e cerco di migliorare la qualità della collezione, che al momento non è elevata, ho collaborato con Pasquale Landolfo al DK 50 offrendo un piccolo  contributo…ma soprattutto la passione per Diabolik mi dà il gusto di ricercare tra bancarelle, cantine e soffitte reali e digitali… e torno bambino….

Intervista 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ognuno di noi ha un proprio numero 1: il primo che ha
collezionato, il primo che ha letto. Per me coincidono, e coincidono
con “Tragedia sul mare”. Ho 10 anni e andiamo a trovare uno dei tanti
zii. Sul tavolo un fumetto senza neanche la copertina. Lo leggo, mi
piace, chiedo a mio zio se posso portarmelo via. Mio zio mi dice che in
soffitta ha un mucchio grande così di “Ginko” e la prossima volta che
andrò a trovarlo me li regala! Inutile dire che ci avevo creduto….

Giorni dopo, inverno; accompagno mia madre in edicola ed eccolo lì,
vedo quel fumetto che mi era piaciuto tanto e lo compro, un altro mio
numero 1, il mio primo Diabolik comprato: “La prigioniera”. E da allora
ho proseguito, non solo a comprarli in edicola, ma anche a ricercarli
nelle fumetterie, nelle bancarelle, negli annunci… finché la passione
scompare. Il mio ultimo numero fu “Squarcio nelle tenebre”. E’ un
peccato, mi mancano una trentina di numeri per completare la
collezione, ma i giornaletti non mi interessano più.

Mio padre mi
accompagna a cercare fumetti. Viviamo in un paesino vicino Arezzo, c’è
una sola bancarella, più specializzata in riviste pornografiche che in
fumetti. E talvolta mio padre mi porta ad Arezzo! Una festa per me. E
lì compro il numero 7 e il numero 11! Ma com’è diverso da uno
“normale”! C’è scritto “il fumetto del brivido”… ma sarà il Diabolik
che conosco io? Ricordo ancora il prezzo per il numero 7: 5 mila lire.
C’è anche il numero 3, ma non posso comprarne ben due, sono sempre un
bambino e per mio padre sono sempre soldi buttati, è solo un
giornaletto, 5 mila lire non sono poche, mi devo accontentare.


Viaggio a Parigi, anni 12, in treno. Edicola, e chiedo “Diabolik?”.
Incredibile! C’è! Cosa volete che ne sapessi a 12 anni delle edizioni
estere! Ed ecco nelle mie mani il numero 11 della terza serie… peccato
che non ci capisco un’acca!

E così alcuni numeri mi ricordano delle
persone, delle città, delle situazioni: sono ad Olbia quando compro
“Atroce vendetta”, la ristampa, a Igea Marina per “Otto rubini
insanguinati”, al mare, Ostia, vicino Roma quando uno zio ci viene a
trovare mi porta in regalo il Librone Rosso! Spoleto, Capodanno dai
nonni, “Il crimine non ha confini”. Nevicava nell’album, nevicava anche
fuori.
Ogni numero di quegli anni mi ricorda qualcosa: c’è la ricerca
da fare a scuola sui fumetti, e porto “Le ombre del passato”, litigo
con mia sorella e lei per vendetta mi scarabocchia “Gioco di morte”...
potrei scrivere per ore!

“Passano gli anni e i mesi, e se li conti
anche i minuti”, e i Diabolik finiscono belli dritti in cantina. Nel
frattempo mi diplomo, mi laureo, mi impiego, mi sposo, mi riproduco… e
mia madre, alla ricerca di spazio nell’ormai sua cantina, mi dà il
classico ultimatum: “O te li porti via, o te li butto!”. Me li sono
portati via, e ripuliti dalla muffa e dall’umidità, per quanto
possibile.

Ne rileggo uno, un altro, un altro ancora… e un bel giorno
ad una fiera me ne compro uno: “Eroina per Ginko”. Quel volto
sofferente, Ginko che si droga, che sarà successo mai? E lo compro.
Ricado in trappola! Vado in edicola, e compro l’inedito: “Agguato in
alto mare”. Ecco qui… altri numeri 1! Da allora non ho più abbandonato
l’edicola e continuo a ricercare i dk passati. Non che non li abbia
tutti, ormai, fra originali e ristampe; ad oggi, mi mancano 5
originali! Ma alcuni devono ancora essere sostituiti, la cantina li ha
massacrati.

Ho appena ricominciato, e mi mancano talmente tanti albi
che me ne porto a casa dieci a settimana, girando per i mercati.

Ma c’
è tutto da imparare: che vuol dire la parola “Ingoglia” che leggo sulle
offerte eBay?
Da bambino conoscevo uno che aveva il numero 1 e me lo
prestò per leggerlo. Ora so che era una ristampa, anche se non so se
quella con la pubblicità o la barzelletta. Acquisto su ebay
l'anastatica del 94 ed ho una piccola delusione: manca la splash page!
Mi ha imbrogliato! Solo dopo ho saputo che non avevo idea di come fosse
il vero primo Diabolik.

Ora mi sono iscritto al Diabolik Club, ho
letto qualche libro (ad es l’Index), e riesco a riconoscere le varie
edizioni dei primi numeri senza troppe difficoltà, ricerco anche
qualche edizione estera un po’ particolare, cerco gli albetti…

Come
concludere? La passione per Diabolik mi dà il gusto di ricercare tra
bancarelle, cantine e soffitte reali e digitali… e torno bambino….