Sergio Zaniboni

Quale disegnatore disegna regolarmente da oltre quattro decenni

Diabolik? Se questa domanda fosse posta in un altra sede, e non su una pagina web dedicata a Sergio Zaniboni probabilmente non tutti avrebbero saputo rispondere... si è proprio lui che 1969  disegna ininterrottamente le tavole a matita per Diabolik . 

Sergio Zaniboni, nasce a Torino nel 1937. Ex radiotecnico dell’Enel, approda al fumetto dopo aver svolto attività di grafico pubblicitario. E’ suo il marchio delle figurine Panini che ha accompagnato i giochi di intere generazioni di bambini. Sergio, inizia a lavorare nei fumetti nel 1967 illustrando I promessi sposi per l’editore Gino Sansoni. Con Pier Carpi (l’autore dei testi) realizza anche il secondo episodio de I Classici a fumetti “Cagliostro”, poi approda alla rivista Horror e per questa rivista inizia “veramente” a fare fumetti. Zaniboni inizia la sua avventura a fianco di Diabolik nel 1969 disegnando l’episodio “Delitto su commissione” , questa avventura sarà la prima e l’unica ad essere anche inchiostrata dal disegnatore di Reano. Da qui in poi Zaniboni costituirà una delle colonne portanti di Diabolik.

All’inizio a Sergio fu chiesto di continuare il personaggio così com’era, senza innovazioni. Tanto per fare un esempio Diabolik doveva essere sempre accigliato e solo più avanti ha assunto espressioni più serene. Lo stile fotografico di Zaniboni era molto diverso da quello che era lo stile di Diabolik all’epoca ma   Sergio realizzava solo le matite, quindi lo stile veniva uniformato da chi ripassava i disegni a china.   Quando Diabolik, negli anni settanta, visse la sua evoluzione, di pari passo ci fu un cambiamento grafico concordato con le sorelle Giussani.

 

Il mio modo di lavorare è semplice, spesso mi aiuto con le fotografie. Sono sempre stato appassionato di cinema e di fotografia, quando vado in giro, spesso porto con me la macchina fotografica. Per i personaggi di Diabolik, spesso ho chiesto ai miei amic ie qualche volta anche ai miei figli, di posare per me. Fotografo anche i passanti quando sono in posizioni particolarmente significative. Per i luoghi mi sono documentato con foto scattate nei posti più disparati. Per gli ambienti mi documento con libri di arredamento e architettura, mentre per le auto compro dei modellini oppure mi procuro dei depliants, da varie concessionarie d’auto. Col passare del tempo mi sono reso conto dell’importanza della semplicità di lettura in una storia a fumetti.

Il fumetto deve essere una forma di linguaggio comprensibile a tutti.  

 

Zaniboni dal 1969 ha continuato ininterrottamente a fare Diabolik alternadolo però con altre cose.

Nel 1972 diventa collaboratore del Il Giornalino illustrando prima alcuni racconti e poi disegnando la serie de Il campione, Il giro del mondo del Surprise e infine Il tenente Marlo.

Dopo un intervallo di due anni, dovuto agli impegni assunti con Diabolik, Zaniboni torna da Il Giornalino e realizza “Speedy Car” e “Repoprter Blues” . Nel 1994 dopo quasi due anni di lavoro, esce “Piombo Rovente” il Texone realizzato per Bonelli. E’ la prima volta che Zaniboni si cimenta col Western, con risultati più che soddisfacenti. Su testi del figlio Paolo, trova anche il tempo per disegnare Steam Rail un nuovo personaggio, sempre per Il Giornalino.

 

Tra i vari riconoscimenti, riceve nel novembre 2000 il premio Yellow Kid, “Una vita per il Cartooning” assegnato dal Direttivo di Immagine a un maestro dei comics, per la lunga e costante attività diretta alla realizzazione grafica delle vicende di un eroe noir di grande richiamo popolare, rese con efficacia espèressiva e ammirevole professionalità.

Mario Gomboli ha detto di lui: Ha sempre trovato un uso corretto del grandangolo alternato al teleobbiettivo, un gusto per la presenza di quinte capaci di alleggerire i campi lunghi, una sorta di piacere nello zoomare su dettagli solo apparentemente secondari.

Consumato regista, ha usato la matita come una macchina da presa narrando per immagini senza mai sacrificare il racconto - ovvero l’esigenza di “rappresentare”, “spiegare”, “far capire”- al piacere di illustrare, all’autocompiacimento dell’artista.

Anche e soprattutto per questo, per la sua capacità di costruire una bilanciata sequenza di vignette calibrate- nella pagina e nel succeders idelle pagine - e finalizzate a “raccontare” chiaramente una storia, che Sergio Zaniboni è un Grande Autore di Fumetti.